Ambiente Sicilia

Aree protette
La Legge regionale 98/1981, che ha avuto il merito di anticipare di dieci anni quella nazionale sulle aree naturali protette, oggi necessita di una revisione per adeguarsi alle nuove indicazioni, soprattutto di matrice europea, che hanno innovato la materia.
Il prossimo Governo della Regione siciliana dunque sarà chiamato ad intervenire in questo senso ed in particolare avrà il compito di risolvere l’annosa questione della gestione delle riserve naturali, al fine di renderla più efficiente e soprattutto meno frammentata.
Deve infatti rilevarsi che in Sicilia, sono presenti 71 riserve naturali protette, così distribuite:
27 affidate al Dipartimento regionale sviluppo rurale e territoriale;
27 gestite da Legambiente, WWF, CAI, Italia Nostra, LIPU, GRE, Rangers d’Italia, Università di Catania;
17 di competenza delle ex province regionali.
La Regione avrebbe dovuto svolgere e garantire nei loro confronti una funzione di programmazione e di indirizzo strategico, che però nei fatti non si è mai realizzato. Ciò ha ha determinato il consolidarsi di differenze tra le gestioni, in ragione della diversa natura giuridica, con inevitabili effetti negativi sulla salvaguardia e la valorizzazione delle aree sottoposte a tutela.
Per questi motivi, già nella Legislatura che volge al termine è stata avanzata la proposta di legge contenente una nuova organizzazione delle riserve naturali maggiormente centralizzata capace di provvedere alla gestione unitaria insieme con le aree della Rete Natura 2000.
Il prossimo Governo avrà il compito di riprendere quella proposta e portarla ad attuazione nel più breve tempo possibile, affinché il patrimonio naturalistico siciliano possa tornare a giovare di un sistema di tutela e valorizzazione che sia davvero efficace.
Parlando di aree naturali protette (e non solo) è necessario anche affrontare il tema della sicurezza ambientale e degli organi ad essa preposti: il Corpo forestale e gli Operai forestali.
Il Corpo forestale siciliano soffre un forte disagio legato al sottodimensionamento dell’organico che ne pregiudica sensibilmente l’assolvimento delle sue molteplici funzioni di controllo del territorio.
Molto spesso, infatti, si commette l’errore di pensare che il compito di questo fondamentale organismo di tutela del patrimonio naturalistico si esaurisca allo spegnimento degli incendi estivi, quando in realtà le sue funzioni sono molto più estese.
Si pensi al contrasto allo smaltimento illecito dei rifiuti, all’immissione di inquinanti nell’ambiente naturale, al taglio abusivo degli alberi, al bracconaggio, alla speculazione edilizia e molto altro.
Affinché ognuna di queste funzioni possa essere regolarmente compiuta è necessaria una profonda revisione della legislazione in materia di funzionamento ed organizzazione del Corpo forestale regionale.
Con la medesima finalità, inoltre, il nuovo Governo della Regione dovrà tenere in considerazione anche una riforma degli Operai forestali, affinché la Sicilia possa finalmente trarre beneficio dalla presenza costante di una forza a tutela del territorio e non più legata al sistema perverso della stagionalità degli interventi e delle giornate lavorative.

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CHI SONO

Mi chiamo Giampiero Trizzino e in questi 10 anni da deputato regionale ho impegnato la mia attività parlamentare all’interno della Commissione ambiente dell’Assemblea regionale.
In queste pagine troverete un programma per la tutela dell’ambiente in Sicilia frutto di questi anni di impegno, un programma che non vuole essere più completo o migliore di altri, ma un contributo per una Sicilia più sostenibile.

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