Ambiente Sicilia

Inquinamento
Il territorio siciliano è tristemente noto anche per i fenomeni di inquinamento (non solo atmosferico) che hanno pesantemente colpito alcune aree nelle quali insiste una elevata pressione dell’industria chimica.
I principali strumenti di contrasto ai fenomeni di inquinamento sono costituiti dai “Piani di risanamento ambientale” che mirano ad individuare una programmazione di interventi mirati e consoni alle condizioni di una data area.
L’aggiornamento di suddetti piani – alcuni dei quali parecchio risalenti – rappresenta dunque un aspetto improcrastinabile, perché garantisce il ripristino delle condizioni di qualità ambientale che consentono un sistematico recupero del territorio contaminato da parte degli abitanti.
Accanto ai Piani di risanamento, si aggiunge un altro importante strumento di programmazione: il “Piano regionale della qualità dell’aria” che pianifica e coordina le strategie di intervento volte a garantire il mantenimento della qualità dell’aria laddove è sana e il suo miglioramento, nei casi in cui siano stati individuati elementi di criticità.
L’attuazione delle misure in esso previste rappresenta un passaggio fondamentale, ma non conclusivo nell’azione di tutela della qualità dell’aria che necessita di uno sguardo sempre vigile alle attività presenti sul territorio e ai relativi fenomeni, per questo è necessario garantire agli organi preposti al controllo ogni strumento utile affinché vi possa essere un continuo aggiornamento dei dati delle emissioni.
Trattando di inquinamento si deve anche fare un cenno alle trivellazioni.
Sul territorio della Regione siciliana insistono 9 istanze di permesso di ricerca, 2 istanze di concessione, 6 permessi di ricerca e 13 concessioni di coltivazione, cui si aggiungono le attività off shore localizzate lungo il Canale di Sicilia.
Parlando di trivellazioni si deve necessariamente menzionare il PITESAI (Piano per transizione energetica sostenibile delle aree non idonee) che rappresenta la mappa per le presenti e le future attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi.
In Sicilia, nostro malgrado, il PITESAI non tiene conto di una serie di parametri ambientali che invece rappresentano elementi determinanti per qualificare le aree non idonee alle attività di ricerca e coltivazione. È necessario dunque che la Regione siciliana si faccia promotrice della riapertura della conferenza unificata con lo Stato, affinché si possa ridiscutere del PITESAI nei limiti in cui esso incide sul territorio dell’isola.
Infine sempre in relazione al fenomeno dell’inquinamento, un passaggio specifico va fatto sull’amianto.
La Legge regionale 10/2014 contrasta il rischio derivante dalla presenza dell’amianto per la tutela della salute e dell’ambiente. La mappatura, la bonifica e il recupero dei siti contaminati rappresentano le fondamenta sulle quali si erge l’architettura di questa disciplina.
La mappatura è in parte responsabilità dei Comuni e confluisce nel piano comunale amianto, fondamentale per accedere ai contributi regionali per la rimozione, il trasporto e lo stoccaggio. Soltanto il 20% dei Comuni siciliani ha redatto il piano comunale.
Compito della Regione, dunque, è accompagnare gli Enti locali alla redazione di questo fondamentale documento.

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CHI SONO

Mi chiamo Giampiero Trizzino e in questi 10 anni da deputato regionale ho impegnato la mia attività parlamentare all’interno della Commissione ambiente dell’Assemblea regionale.
In queste pagine troverete un programma per la tutela dell’ambiente in Sicilia frutto di questi anni di impegno, un programma che non vuole essere più completo o migliore di altri, ma un contributo per una Sicilia più sostenibile.

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