Qualsiasi intervento è del tutto inutile se non accompagnato da una azione amministrativa capace di garantirne la completa attuazione. I limiti dell’apparato burocratico della Regione siciliana sono all’ordine del giorno.
Un sistema farraginoso, una distribuzione poco organizzata degli uffici e lungaggini nella approvazione degli atti amministrativi, fanno sì che spesso tanto l’azione legislativa produca effetti parziali e con tempi incompatibili con le esigenze della Sicilia.
È necessaria una profonda rivisitazione degli uffici della Regione.
Alla luce di siffatta premessa, si propone una riorganizzazione dei Dipartimenti regionali afferenti ai temi dello sviluppo sostenibile che, nell’assorbine quelli ad oggi facenti parte degli Assessorati regionali “dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità”, “del Territorio e dell’ambiente” e in parte “delle Infrastrutture e della mobilità” e dei “Beni culturali e della identità siciliana”, individui due nuovi Assessorati le cui funzioni afferiscono rispettivamente alle tematiche del governo del territorio e della transizione ecologica.
Alle dirette dipendenze della Presidenza della Regione invece, accanto alla già presenti Autorità di bacino e Protezione civile, si aggiungono organismi che per natura e funzioni offrono un apporto trasversale, ed in particolare: il Corpo forestale regionale e gli Operai forestali, l’Agenzia per l’ambiente e l’Ufficio delle valutazioni ambientali.